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Festività > 2013
CARIATI: UNITI NELLA FEDE CON SAN LEONARDO
Il papas Lanza nella cittadina per la festa del Patrono: “La Chiesa di Calabria respira con due polmoni”
(“Il Crotonese” 9.11.13) di Maria Scorpiniti
San Leonardo, liberatore dei prigionieri, chiama a liberare noi stessi, i luoghi e relazioni dalle catene del peccato; intanto percorriamo il nostro tempo e ci adoperiamo come lui affinché si divulghi la pace. Sono, questi, i passaggi salienti dell’omelia pronunciata dal Papas Pietro Lanza, vicario generale dell’Eparchia di Lungro, nel corso della divina liturgia celebrata a Cariati il 6 novembre scorso in occasione della solennità del santo patrono. Una liturgia molto suggestiva e maestosa, ricca di segni, un po’ più lunga di quella di rito romano a cui siamo abituati,che risale ai tempi di San Giovanni Crisostomo e San Basilio“Siamo onorati di essere ospitati in questa nobile città – ha affermato il papas Lanza – oggi la Chiesa di Calabria respira con due polmoni perché in questa bellissima cattedrale sono presenti l’oriente e l’occidente, come la sposa che indossa tanti bei vestiti: questo ci dice che in Calabria si può vivere con un cuore accogliente verso i popoli che arrivano dal mare”. Il papas ha ricordato, a questo proposito, il debito di riconoscenza delle comunità arbëreshë verso i calabresi per aver accolto, cinque secoli fa, i profughi che fuggivano dall’Albania, permettendo il loro insediamento nei paesi dell’entroterra.Le comunità italo-albanesi sono riuscite a custodire intatto nel tempo l’antichissimo rito greco-bizantino della chiesa d’Oriente e nel 1919, in seguito alla necessità manifestata dai fedeli di avere una chiesa propria e un loro vescovo, all’interno della chiesa cattolica è stata istituita l’Eparchia di Lungro. Con il vicario hanno concelebrato papas Piero Rose, papas Angelo Prestigiacomo, cinque seminaristi del Seminario Eparchiale di Lungro, l’arciprete della cattedrale “San Michele Arcangelo” monsignor Angelo Pisani, il parroco di Scala Coeli don Rocco Grillo e il diacono permanente Alfredo Pennino. Come da tradizione, al termine della celebrazione il vicesindaco Leonardo Montesanto ha ripetuto il rito della consegna della chiavi della città a San Leonardo che la devozione popolare vuole sindaco di Cariati. È, questo, un importante e simbolico momento d’incontro tra le Istituzioni e la Chiesa, una sintesi tra laicità dello Stato e identità cattolica, oggi quanto mai necessario, sia a livello locale che nazionale, in questo particolare periodo storico. San Leonardo,vissuto nel VI secoloin Francia,è, infatti, una figura attuale per la sua opera di mediazione sociale e di promozione umana svolta alla corte del re Clodoveo; aseguito della guarigione miracolosa della moglie il sovrano gli regalò una parte del suo bosco che egli utilizzò per l’accoglienza degli ex carcerati, messi, così, nelle condizioni di vivere da uomini liberi. Subito dopo la messa, la statua è uscita in processione per le vie del borgo e poi verso la marina, accompagnata dalla banda musicale “Città di Cariati” del maestro Antonio Cirigliano. In serata, in piazza Plebiscito, spettacolo di musica popolare con Sina Scigliano e “Gli amici della tarantella” e, a seguire, i balli romeni e colombiani dell’associazione Itacoro, l’esibizione degli allievi della “Lory Dance” e la musica di Mimmo Palermo e Giancarlo Pagano. A mezzanotte, a cura di Natale Pantuso, i tradizionali fuochi pirotecnici.
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