Parrocchia Cristo Re - Diocesi Rossano Cariati


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60mo Suor Gesualda

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La testimonianza di Suor Gesualda Manna nel sessantesimo di professione religiosa
LA GRAZIA DI DIO RINNOVA LA VOCAZIONE OGNI GIORNO

di
Maria Scorpiniti

Sessant’anni di professione religiosa, una vita intera dedicata al Signore. Per Suor Gesualda Manna, della Congregazione delle Sorelle di Santa Gemma Galgani, era importante festeggiarli in modo solenne, nel paese in cui svolge la sua missione di consacrata dal lontano 1959. Nata a Crotone nel 1914, Suor Gesualda ha preso i voti a Bugnate, in provincia di La Spezia, nel 1946. Dopo i primi anni di servizio svolto presso case della congregazione, a Desio, Cosenza, Lucca e Crotone, è giunta a Cariati. Era un periodo in cui la maggior parte della popolazione, che viveva prevalentemente di agricoltura e pesca, versava in un grave stato di miseria e sofferenza; erano anche i primi anni dell’emigrazione verso la Germania e c’erano tanti bambini e ragazzi “che giocavano in strada scalzi e malvestiti”, ricorda la suora, che, all’indomani della ricorrenza, caduta lo scorso 14 novembre, molto volentieri accetta di parlare della sua vita religiosa. L’incontro avviene presso il Centro Missionario di Cariati, di cui per alcuni anni è stata Madre Superiora, e dove vive circondata dall’attenzione e dalle cure delle consorelle e dell’attuale responsabile, suor Pierina De Bartolo. Suor Gesualda racconta che la fondatrice, madre Gemma Giannini, durante una visita alle sue suore che si erano da poco stabilite in paese, rimase molto colpita dalla situazione di sofferenza di tanti cariatesi. “Dalla casa madre poi ci scrisse una lettera – ricorda suor Gesualda – per raccomandarci di aiutare il più possibile la popolazione con la nostra opera, che doveva essere incrementata in ogni modo”. Suor Gesualda pose al centro del suo lavoro l’impegno educativo rivolto alla formazione proprio dei bambini e ragazzi che, attraverso le sue catechesi, imparavano i principi della vita cristiana e si preparavano a ricevere i Sacramenti. “Mi è sempre piaciuto il contatto con i giovani” – dichiara la religiosa, rievocando, in particolare, gli anni sessanta in cui, insieme con le compiante suor Pia e suor Bernardetta, “alla catechesi avevamo affiancato un laboratorio di ricamo per le signorine e un asilo infantile per i più piccoli”. Il ricordo di magnifiche recite natalizie e delle colonie estive, organizzate con l’aiuto di don Alfonso Russo, allora parroco di Santa Maria delle Grazie, è vivissimo nella mente di suor Gesualda, che tiene anche a menzionare un’altra iniziativa da lei stessa avviata: un gruppo di preghiera costituito da bambini e chiamato “I piccoli amici di Gesù”. L’apostolato di suor Gesualda e delle consorelle, tuttavia, non era rivolto solo alla popolazione della cittadina jonica. “Avevamo una buona esperienza – racconta – e per questo, con alcuni laici, venivamo chiamati, per la catechesi, anche nei paesi vicini, come Torretta di Crucoli e la frazione San Morello di Scala Coeli, dove avevamo portato la novità del catechismo nelle scuole”. Suor Gesualda ha compiuto il suo percorso missionario con grande determinazione e senza ripensamenti, quando, ogni anno, veniva chiamata a rinnovare i voti. Ciò che è stata invitata a fare anche nel sessantesimo anniversario di professione religiosa, prima dell’Eucaristia, durante la S. Messa presieduta dall’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Santo Marcianò e concelebrata da don Alfonso Russo, don Rocco Scorpiniti, don Antonio Arcuri, giunto da Crotone per accompagnare una novizia in partenza per la Casa generale di Lucca. E da Lucca, per l’occasione, sono arrivate la Superiora Generale, madre Antonia Grosso con altre due suore. Mons. Marcianò ha incentrato la sua omelia sulla scoperta della vocazione nella vita di ogni credente, e sulla comune chiamata alla santità “che rende l’uomo libero di collaborare al progetto di Dio”. Alla gioia di suor Gesualda si sono uniti anche i parenti, tanti fedeli, molti ex giovani da lei educati alla vita e alla fede. All’età di 92 anni e dopo 60 anni di intensa vita religiosa, cosa può ancora chiedere suor Gesualda al Signore? La sua risposta: “Di essere sempre pronta, di essere in grazia di Dio, di morire facendo la sua volontà”. Il suo desiderio semplice e grande. E, per chi scrive, dopo la toccante conversazione, la consapevolezza di aver potuto ricevere una vera e propria catechesi dalla testimonianza di una vita vissuta nel silenzio, nella semplicità, nell’umiltà, nella gioia che emana solo chi si è realmente incontrato con il Signore. (MARIA SCORPINITI)





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