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CARIATI: AL MONUMENTO DEI CADUTI PER GUARDARE CON SPERANZA AL FUTURO

Eventi > 2015

CARIATI: AL MONUMENTO DEI CADUTI PER GUARDARE CON SPERANZA AL FUTURO

di Maria Scorpiniti

CARIATI - Mai più guerre. È stato il monito rivolto da don Angelo Pisani, arciprete della Cattedrale, e dal sindaco di Cariati Filippo Sero ai tanti ragazzi delle scuole cittadine nel corso della ricorrenza del 4 novembre, una data importante per la storia della nostra Patria in cui si ricorda l’armistizio del 1918 fra l’Italia e l’Austria che pose fine alla Grande Guerra, si onorano le forze armate e il raggiungimento dell'unità nazionale. Dei caduti cariatesi di tutte le guerre si è fatto memoria prima nel corso della messa celebrata in Cattedrale da don Angelo insieme con don Mosè Cariati e don Angelo Bennardis, rispettivamente parroci di Cristo Re e Santa Maria delle Grazie, poi ai piedi del monumento, sul torrione degli Spinelli, dove il sindaco ha deposto una corona di alloro sulla tomba del milite ignoto. Qui il comandante della polizia municipale Pietro De Luca ha letto i nomi dei cariatesi caduti e, in rappresentanza dell’Associazione Mutilati e Invalidi di guerra, ha preso la parola Antonio Formaro, egli stesso figlio del reduce Domenico, scomparso qualche anno fa, per rammentare che con le guerre non si risolvono i problemi, appellandosi allo spirito d’unità con cui è stata costruita l’Europa e all’impegno di tutti per costruire la cultura dell’accoglienza e della tolleranza verso i tanti profughi che fuggono dalle zone di guerra. <<La presenza dei bambini - ha detto Formaro – oggi ci incoraggia a credere nel futuro perché saranno loro, sull’esempio di questi eroi, a costruire una civiltà migliore>>. Anche il sindaco Sero ha invitato a cogliere l’eredità dei caduti esercitando la memoria e l’atteggiamento dell’accoglienza, poiché dall’incontro col diverso scaturisce l’arricchimento culturale e fa sentire ancora vivo il dolore per la morte <<di coloro che non definirei eroi, ma operai, contadini, padri di famiglia che avrebbero voluto ritornare vivi nelle loro case e, però, non si sono sottratti al loro dovere e hanno sacrificato la loro giovane vita per la patria>>. Alla cerimonia commemorativa erano presenti le autorità civili e militari, il vice comandante della stazione dei carabinieri Giuseppe Lardizzone, il maresciallo della Capitaneria di porto Giuseppe Balbi, l’associazione carabinieri “Alfio Ragazzi” con il presidente Cataldo Santoro, il presidente del Rotary Club “Terra Brettia” Leonardo Ippolito, molti cittadini e familiari dei reduci combattenti che non ci sono più.




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