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CARIATI: LA PRIMA MESSA DI DON GIUSEPPE
Ai cariatesi: “Siete un popolo speciale, mi avete dato la possibilità di amarvi”
Maria Scorpiniti
CARIATI - Resterà a Cariati per il mese di luglio, in attesa della nuova destinazione, don Giuseppe Nilo Cersosimo, il novello sacerdote ordinato giovedì 21 giugno a Rossano da mons. Santo Marcianò insieme con don Francesco Bomentre, di Spezzano Albanese, e don Vincenzo Malizia di Calopezzati. Lo ha annunciato il parroco di Cristo Re, don Mosè Cariati, nel corso della partecipata messa di domenica scorsa presieduta, per la prima volta, da don Giuseppe, giunto nella cittadina accompagnato dai genitori e dai parenti. Ad attenderlo, con una calorosa accoglienza, tanti amici e fedeli che gli hanno tributato attestati di stima ed affetto, suggellando l’ottimo lavoro pastorale compiuto dall’ex diacono sin dall’ottobre scorso, da quando, cioè, è stato assegnato a prestare il suo servizio nella popolosa parrocchia della marina; in questo periodo, si è fatto benvolere da tutti. Hanno concelebrato con lui don Mosè, padre Raffaele Benini, sacerdote di Ferrara, don Gino Esposito, presidente della commissione Pastorale Liturgica, e don Agostino De Natale; la liturgia è stata animata dal coro polifonico diretto dal maestro Pietro Maringolo. Il parroco di Cristo Re, nel suo saluto, ha raccontato del periodo condiviso con don Giuseppe e di come ne ha apprezzato le qualità umane, incoraggiandolo nel nuovo cammino “di questo ministero bello e affascinante”. Gesualdo Grillo, intervenendo a nome del gruppo dei giovani, ha ricordato le tante esperienze formative vissute insieme, ma anche i momenti più allegri e spensierati che sono comunque serviti ad alimentare in loro fede. Alla fine, con molta commozione, ha preso la parola don Giuseppe, non solo per ringraziare “tutti e ciascuno”, ma per lodare il Signore per la chiamata al grado del presbiterato. “Cari amici di Cariati – ha detto fra l’altro – mi avete accolto con grande affetto e disponibilità e mi avete dato la possibilità di amarvi: siete un popolo speciale, bello, capace di cose belle!”. Il sacerdote ha avuto un pensiero per i giovani, “un gruppo motivato, ha detto, che mi ha insegnato tantissime cose” e, non ultimo, per don Mosè, da cui ha imparato la cura pastorale e, soprattutto, l’attenzione verso i poveri, riferendosi anche alla recente apertura della mensa della solidarietà. Al termine, la comunità ha voluto condividere con il nuovo sacerdote e la sua famiglia un’altra mensa, quella conviviale, allestita nel cortile della chiesa, dove era stato anche montato un maxi schermo per Italia – Inghilterra.
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