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Il Parroco > Don Mosè parroco fino al 22 Settembre 2019
LA POSA DELLA PRIMA PIETRA A TRAMONTI E L’APERTURA DELLA MENSA DEI POVERI IN OCCASIONE DEI 20 ANNI DI SACERDOZIO DI DON MOSÈ
di Maria Scorpiniti
CARIATI - "Su questa pietra fonderò la mia Chiesa". Parole inequivocabili di Gesù indirizzate a Pietro, come si legge nel Vangelo.Le stesse parole hanno accompagnato, domenica scorsa 8 gennaio 2012,la posa della prima pietra della nuova chiesa che dovrà sorgere in località Tramonti. La significativa cerimonia è stata presenziata dall’arcivescovo di Rossano – Cariati, mons. Santo Marcianò, alla presenza di numerose autorità civili e militari, tra cui il sindaco Filippo Sero, il maresciallo dei Carabinieri Emanuele Lacarrubba, il comandante della Polizia Municipale Pietro de Luca, e tantissimi fedeli e cittadini.Per la comunità cariatese, la posa della prima pietra ha rappresentato un momento storico, la realizzazione di un “sogno” inseguito da molto tempo. La cerimonia, necessaria per dare il via ai lavori di costruzione, si è inserita nell’ambito delle celebrazioni per i 20 anni di sacerdozio di don Mosè Cariati, parroco di “Cristo Re”, di cui Tramonti fa parte“Il progetto della nuova chiesa dedicata alla Madonna di Lourdes, fortemente voluta dalla popolazione – ha dichiarato Vitaliano Trani, uno dei membri del comitato pro-Tramonti presieduto da Franco Iacovino - affonda le sue radici nel lontano 1985, allorquando i sacerdoti cariatesi don Giovanni Mazzone, don Alfonso Russo e don Rocco Scorpiniti ravvisarono la necessità di costruire un luogo di culto più capiente rispetto al locale dove venivano svolte le funzioni religiose, insufficiente soprattutto nei mesi estivi e nel giorno della festa della Madonnina, che si venera la prima domenica dopo Pasqua”Nel marzo scorso, la svolta decisiva: l’Amministrazione Comunale ha donato alla diocesi un terreno idoneo e gli architetti Campana e Caricato, con la consulenza del geologo Cufari, hanno redatto a titolo gratuito il progetto che verrà realizzato, nella struttura in cemento armato i cui lavori inizieranno per fine gennaio, dalla Madeo costruzioni di Cariati con la cifra accumulata negli anni dal comitato attraverso sagre, feste, riffe e raccolte. Per la speciale occasione, Poste Italiane con il locale Circolo Filatelico Numismatico, guidato da Gennarino Cosentino, ha allestito uno stand con un annullo speciale. Subito dopo il rito, mons. Marcianò si è portato a Cristo Re per la messa dedicata ai 20 anni di ordinazione di don Mosè Cariati. A questa solenne celebrazione, animata dal coro diretto dal maestro Pietro Maringolo, hanno partecipato molti sacerdoti diocesani, tra cui il Vicario Episcopale don Pietro Madeo, il Vicario Foraneo don Pino Mustaro, i diaconi Alfredo Pennino e Giuseppe Cersosimo. Nel corso della funzione, tanti gli attestati di stima verso la persona e l’opera del giovane sacerdote, nato 46 anni fa a Longobucco, che dall’ottobre 2007 svolge il suo ministero a Cristo Re con un’azione definita sindaco Filippo Sero “feconda e incisiva” per tutta la comunità cariatese, verso la quale, ha assicurato, non farà mancare il suo sostegno. Sentimenti di gratitudine e di sincero affetto sono stati espressi, a nome della comunità parrocchiale, da Michela dell’Anno, mentre il presidente della locale Associazione Carabinieri “Alfio Ragazzi”, Cataldo Santoro, gli ha fatto omaggio di una targa-ricordo dell’evento. Anche il Padre Arcivescovo, durante l’omelia, ha avuto parole di apprezzamento per don Mosè, una persona, a suo dire, “umile, semplice, attiva, ogni giorno in prima linea, che si spende per i poveri e vive in pienezza il suo sacerdozio”, riferendosi anche alla mensa che, da lì a poco, sarebbe andato ad inaugurare. Prendendo la parolaal termine della messa, don Mosè Cariati ha ringraziato i genitori, presenti alla celebrazione, per il dono della vita e la comunità parrocchiale che ama definire, come in altre occasioni, la sua “famiglia più grande”, verso la quale spende tutto il suo tempo e le sue energie, chiedendone il sostegno con la preghiera. Il sacerdote, visibilmente commosso, ha anche ripercorso la storia della sua vocazione, maturata dopo l’esperienza di un campo-scuola, la sua decisione di entrare in seminario e il giorno dell’ordinazione presbiterale, avvenuta il 29 dicembre 1991 per mano dell’allora vescovo Serafino Sprovieri; infine, ha ringraziato le persone che lo hanno guidato nel discernimento e nel suo percorso sacerdotale, rivolgendo un pensiero affettuoso per quelle che non ci sono più, tra cui il vescovo Andrea Cassone e mons. Francesco Godino. Terminata la funzione religiosa, alla presenza del Direttore della Caritas Diocesana don Vincenzo Miceli, mons. Marcianò ha inaugurato la mensa dei poveri che, secondo il responsabile Gianfranco Arcudi, vuole essere “un segno, una risposta alle tante richieste che quotidianamente provengono dai nostri fratelli indigenti”. Nella fase di avvio, resterà aperta per due volte la settimana, il lunedì e il venerdì. Ricordiamo che la parrocchia Cristo Re, nel territorio si è sempre distinta sul fronte della carità, per l’opera di accoglienza e per le tante iniziative di solidarietà in favore degli “ultimi”, con un’attenzione particolare verso gli immigrati. La mensa è un servizio promosso dalla Caritas Parrocchiale, il cui responsabile è Carlo Aloisi, che al suo interno ha anche il Centro d’Ascolto, il Centro di solidarietà collegato con la rete del Banco Alimentare Onlus e lo sportello donna gestito dal Cif. La giornata si è conclusa con un momento di festa nel piazzale, allietato dal complesso dei giovani della parrocchia, i Loverpop, e dall’artista cariatese Sina Scigliano.
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