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Gruppi e Associazioni > CIF > 2008
Si è tenuto Domenica 14 Dicembre nella Sala Tokyo del Museo del Presente in Rende, la premiazione per la sezione letteraria, 9° edizione del Premio “Alda Miceli” nel centenario della nascita.
Alda Miceli rappresenta una pietra miliare nel CIF e nella storia della nostra Nazione.
Formata alla scuola di Armida Barelli era a Lei succeduta alla guida della Gioventù Femminile di AC .
“ad Alda nella lunga esistenza sono stati affidati tantissimi incarichi di grandissima responsabilità che Ella ha sempre assolto con dedizione intelligente e fedele,ma credo che vada sempre ricordata come donna del Concilio non solo perché fu nominata da Paolo VI uditrice laica al Concilio Vaticano I,ma perché nella sua vita e nella sua opera prefigurò e visse lo spirito del Concilio con l’intuizione di molti laici e laiche formatesi alla scuola dell’Azione Cattolica.
Alda credette e visse la laicità non come dimensione sociologica ma come realtà teologica fondata sul battesimo ed esercitata come dono sempre in tutti i settori della molteplice attività.
chi ha avuto la gioia di collaborare con Lei ha ricevuto esempi grandissimi di fede,di lungimiranza di umiltà e di consapevolezza femminile…..(Emma Cavallaro L’Avvenire 22/04(1998)
E’stata Presidente del CIF Nazionale dal 1963 al 1978
Della nascita del CIF nel 1944 fu protagonista e si adoperò al fine di radicare la consapevolezza del ruolo importante delle donne nella vita sociale,religiosa e politica.
A lei si deve il passaggio del CIF da federazione ad associazione.
Così si è letto sulla stampa all’indomani della sua morte avvenuta a Roma il 17.4.1998
“Un’instancabile testimone di Cristo. Il suo impegno nel sociale .Una donna lieta e coraggiosa. Un patrimonio di saggezza. Ha conosciuto il Signore e subito lo ha amato.
Alda Miceli: il Concilio con gli occhi delle donne. Un’amica indimenticabile.
Una vita tra le donne per le donne mantenendo salde le radici dei valori
Il Concorso a Lei dedicato ha visto la partecipazione degli studenti di scuola media Superiore delle sedi comunali del CIF nella Provincia di Cosenza.
Presenti la Presidente Provinciale CIF d.ssa Gisella Florio La Presidente Regionale CIF Carmelina Smeriglio, di tutte le Presidenti CIF della Provincia di Cosenza,l’Assessore alla Cultura al Comune di Rende,l’Assessore alla Cultura PI e Politiche Giovanile alla Provincia d.ssa Covello Stefania,sono stati consegnati tre premi andati a ragazzi di Cosenza,San Giovanni in Fiore eal cariatese Aiello Giacomo, accompagnato dalla Presidente CIF Comunale,d.ssa Sciarrotta Carmela.
Giacomo,molto vicino alla Chiesa e assiduo frequentatore degli eventi giovanili nella nostra diocesi,alunno del liceo scientifico “S.Patrizi” di Cariati ha scritto una “lettera ad un’amica musulmana” ben focalizzando il tema del concorso “donne e territorio:protagoniste con Alda Miceli nella costruzione del bene comune”.
Apprezzamenti ed elogi sono pervenuti da tutti i presenti, ma semplici e commoventi parole di encomio sono state pronunziate per Giacomo da Mons.Emilio Aspromonte consulente Spirituale del CIF Provinciale di Cosenza,che nel suo intenso intervento ha sottolineato e l’importanza dell’humus in cui Giacomo vive ,della realtà sia laica del CIF di Cariati sia della Chiesa che annovera e sa coltivare tra i suoi figli intelligenze e capacità non comuni.
Carmelina Sciarrotta
Cariati li 16.12.08
GIACOMO, GIOVANE DELLA PARROCCHIA “CRISTO RE”, VINCITORE DEL PREMIO PROVINCIALE “ALDA MICELI”
di Maria Sorpiniti
Domenica 14 Dicembre, nella Sala Tokyo del Museo del Presente in Rende, Giacomo Aiello, giovane della parrocchia “Cristo Re”, ha ricevuto il premio “Alda Miceli”, il concorso provinciale istituito in onore della fondatrice dell’associazione CIF (Centro Italiano Femminile), di cui, tra l’altro, è stata Presidente Nazionale dal 1963 al 1978 e della quale quest’anno ricorre il centenario della nascita. La premiazione è avvenuta alla presenza della presidente provinciale Gisella Florio, di quella regionale Carmelina Smeriglio, di tutte le presidenti CIF della Provincia di Cosenza. Giacomo Aiello, è stato accompagnato dalla presidente della sezione di Cariati, Carmela Sciarrotta, oltre che dai suoi familiari. Giacomo è un assiduo frequentatore degli eventi giovanili nella nostra diocesi e frequenta il liceo scientifico “S.Patrizi” di Cariati; ha vinto il prestigioso riconoscimento con il testo “Lettera ad un’amica musulmana”, scritto rispecchiando il tema del concorso letterario “Donne e territorio: protagoniste con Alda Miceli nella costruzione del bene comune”.
Nel corso della cerimonia, Giacomo ha ricevuto dalle autorità presenti parecchi apprezzamenti per il suo componimento, mentre semplici e significative sono state le parole di mons. Emilio Aspromonte, consulente spirituale del CIF Provinciale, che ha sottolineato, tra le altre cose, l’importanza del contesto in cui il ragazzo vive, un ambiente senz’altro positivo che riesce a trasmettere ai giovani quei valori evangelici necessari, oggi più che mai, a formare gli uomini del domani.
Riportiamo di seguito il testo di Giacomo Aiello.
LETTERA A UNA GIOVANE MUSULMANA
Cara Fatima,
anche se sei tornata nel tuo Paese, ti scrivo per continuare il nostro rapporto di amicizia nato in Italia.
Tante volte ti ho parlato del bene comune, che è ormai diventato uno scopo importante per l’intera umanità. Con questo termine, infatti, voglio indicare l’esigenza e la necessità dell’uomo di realizzare una società universale, civile e libera. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno della solidarietà necessaria, nella quale diverse religioni e culture collaborino per la creazione di una vita comunitaria. In quest’epoca dominata da un esasperato egocentrismo, credo che occorra l’impegno di tutti e di ciascuno, che può contribuire a realizzare tutto ciò. Per la sua realizzazione, quindi, dobbiamo creare un dialogo tra culture, capace di rompere e di eliminare barriere di incomprensione tra gli uomini. Punto fondamentale per la creazione del bene comune è la capacità di saper accogliere, poiché con il fenomeno mondiale dell’emigrazione è ormai difficile convivere con le differenza linguistiche, religiose ma soprattutto culturali. E’ necessario, quindi, una politica dell’accoglienza, fatta direttamente o in collaborazione con associazioni o istituzioni. Proprio per questo, cara amica, chiedo a te e a tutte voi donne immigrate, di combattere ed assumere un ruolo prioritario in questa costruzione. Combattere per il dialogo tra le nostre culture, per una convivenza e una collaborazione tra gli Stati, al fine di eliminare una visione del mondo che vede l’essere umano schiavo di un pericoloso sistema sociale. Bisogna quindi sfruttare ed accompagnare l’immigrazione , altrimenti scopriremo che da arricchimento diventerà svantaggio per l’intera umanità.
Per concludere, dico grazie a tutti quei martiri che, battendosi per la riconciliazione tra Oriente e Occidente, hanno perso la vita. Una testimonianza è data Benazir Bhutto, la prima donna a guidare un Paese musulmano, che è stata uccisa per i suoi ideali liberali. Insieme a lei, Ingrid Betancourt ancora prigioniera in Colombia, per il suo impegno in politica contro la corruzione e il narcotraffico.
Concludo la lettera con un altro esempio di donna italiana, di nome Chiara Lubich, la quale, pur non avendo un progetto preciso, “ha gettato i ponti con il diverso da lei”: con cristiani, con fedeli di altre religioni, con chi ha altre convinzioni. Ti saluto con una celebre frase di S. Giovanni della Croce: “Dove c’è amore, metti amore e troverai amore”.
Aspetto tue notizie, un abbraccio,
Giacomo
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