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Eventi > 2013
CARIATI: INCONTRO A CRISTO RE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
di Maria Scorpiniti
L’ha uccisa, ma l’amava tantissimo. Questo il titolo dell’incontro sul tema del femminicidio, organizzato a Cariati dal Centro Italiano Femminile, presieduto da Maria Rosaria Galati, dall’Associazione Volontari Ospedalieri, guidata da Rossella Scigliano, e da Itacoro di Rodica Giacco, in collaborazione con la parrocchia Cristo Re. L’argomento, scottante e attualissimo, è stato introdotto da don Mosè Cariati, il quale ha parlato della sua esperienza di sacerdote chiamato spesso a fronteggiare situazioni complicate che, a volte, non si riescono a risolvere senza l’aiuto delle istituzioni. Per il parroco di Cristo Re, è indispensabile denunciare senza vergogna la violenza subita per prevenire epiloghi drammatici, ricordando il servizio reso dallo sportello donna, aperto da tempo dal Cif a Cristo Re, e quello delle case di accoglienza per ragazze madri della diocesi. Assunta Trento, delegata comunale alle pari opportunità e moderatrice dell’incontro, ha presentato i dati statistici, molto allarmanti, legati ad un fenomeno sempre in crescita che vede tantissime donne vittime di violenza, spesso consumata tra le mura domestiche, mentre sugli strumenti legislativi ha relazionato Patrizia Funaro, funzionario giudiziario presso il tribunale di Crotone. “Secondo la Convenzione di Istanbul, ha spiegato la dottoressa Funaro, i reati di qualsiasi forma di violenza e discriminazione, compreso lo stalking, sono una violazione dei diritti umani e come tali perseguibili, ma spesso la donna non denuncia per paura di ritorsioni da parte dell’uomo”. Critico e propositivo, invece, l’intervento di Antonio Bianchi, magistrato del tribunale dei Minori di Castrovillari, che si è soffermato sui limiti della legislazione vigente poichè prevede pene minime per questo “crimine orrendo contro l’umanità”. Il magistrato, sorpreso positivamente dal fatto che dell’argomento se ne parli in una parrocchia, ha auspicato un ritorno ai principi cristiani e ha lanciato l’idea di chiedere, tramite una petizione, un aumento della pena per chi commette atti di violenza anziché farne l’oggetto di lunghi spettacoli televisivi. Interessante anche il contributo apportato dal cariatese Cataldo Pignataro, vicequestore e dirigente della squadra mobile di Crotone, che ha trattato l’aspetto sociale della problematica e ha indicato come una possibile soluzione l’azione sinergica tra chiesa, scuola e centro d’ascolto. “Occorre segnalare la violenza il prima possibile, ha consigliato Pignataro, per non arrivare troppo tardi; gli strumenti legislativi ci sono e sono previsti anche finanziamenti per attivare sul territorio i Centri Antiviolenza e le scuole di formazione per figure specializzate, come già si sta facendo a Crotone”. Infine, ha preso la parola il professore Filippo Critelli, vicepreside del locale Istituto Comprensivo, per parlare delle difficoltà incontrate dai docenti nell’affrontare questi temi con gli studenti, sempre più condizionati dal messaggio televisivo che strumentalizza la donna, proponendo di organizzare momenti comuni con il coinvolgimento dei ragazzi ed esperti del settore.
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