Parrocchia Cristo Re - Diocesi Rossano Cariati


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Cariati Festeggiato San cataldo

Festività > 2017

CARIATI: FESTA GRANDE IN ONORE DI SAN CATALDO
Mons. Satriano: “C’è bisogno di uomini e donne esemplari

di Maria Scorpiniti

CARIATI – Dobbiamo ritornare a coltivare atteggiamenti esemplari e non accomodanti, gesti nascosti che non hanno bisogno di parole, a essere uomini e donne capaci di annunciare Cristo con la vita, come San Cataldo, il quale ha combattuto il paganesimo. Lo ha annunciato ieri monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Rossano-Cariati, davanti a una moltitudine di fedeli e pellegrini giunti anche da fuori e dall’estero per i tradizionali festeggiamenti in onore del compatrono e protettore della cittadina jonica. <<Di fronte alle tante scelte pagane della nostra vita, ha continuato Satriano, guardiamo all’esempio di carità del Santo dei miracoli, che neanche la morte può cancellare, come quello del sacerdote cariatese don Alessandro Vitetti, di cui è in corso il processo di canonizzazione>>.
All’appuntamento importante per la vita religiosa del popolo cariatese, che rinnova ogni anno la grande devozione verso il Santo irlandese, vissuto nel VII secolo, secondo il presule bisogna partecipare andando oltre l’esteriorità dei festeggiamenti. La messa della festa è stata resa ancora più solenne dalla presenza di molti concelebranti, tra cui il parroco della concattedrale “San Michele Arcangelo” don Angelo Pisani, don Mosè Cariati di Cristo Re, don Angelo Bennardis della Madonna delle Grazie, don Rocco Grillo di Scala Coeli, don Rocco Scorpiniti di Pietrapaola.
Subito dopo la benedizione dei numerosi bambini vestiti alla foggia del santo, ha avuto inizio la processione con la sacra effigie, adornata con gigli e rose, i fiori di san Cataldo, preceduta dalla banda musicale del maestro Antonio Cirigliano. Secondo un rituale suggestivo pervenuto quasi intatto dal passato, la statua, uscita dalla chiesa, si è fermata sul punto più panoramico della cinta muraria per la benedizione alla città e, tra la commozione generale, lo scoppio dei mortaretti e fragorosi applausi, è scesa poi alla volta della marina per raggiungere la chiesetta a lui intitolata, distante circa tre chilometri dall’abitato e situata sul litorale nord.
Il momento dell’arrivo ha costituito, come sempre, un’esperienza d’incontro e di aggregazione collettiva, oltre che religiosa. Nei pressi della cappella, come da tradizione, si è svolto l’incanto, cioè la vendita all’asta degli animali offerti per devozione, e la riffa degli originali “maji” votivi, altissimi pali contornati da dolci tradizionali, i “fusiddi”, adorni di fiori e nastri colorati, con cui i fedeli esprimono, in forma pubblica, la riconoscenza verso il Santo dispensatore di grazie.



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