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Festività > 2011
CARIATI IN FESTA PER SAN LEONARDO, PATRONO DELLA CITTÀ
di Maria Scorpiniti
Si sono conclusi i solenni festeggiamenti in onore di San Leonardo Abate, Patrono di Cariati e protettore dei carcerati e delle partorienti. Nella cattedrale San Michele Arcangelo, situata nel centro storico di Cariati, tantissimi fedeli hanno tributato la loro devozione al Santo di Noblat, vissuto in Francia intorno alla prima metà del VI secolo, secondo una tradizione che si rinnova ogni anno, nella cittadina jonica, da circa cinque secoli. La giornata a Lui dedicata era stata preparata adeguatamente con la novena e il Triduo di preghiera, conclusosi con la catechesi del diacono don Giuseppe Cersosimo sul tema della santità. Nella mattinata del 6 novembre ha avuto luogo la santa messa presieduta dall’arcivescovo Santo Marcianò, celebrata insieme con don Angelo Pisani, arciprete di “San Michele Arcangelo”, don Santo Battaglia e il diacono permanente Alfredo Pennino. Erano presenti numerose autorità, tra cui il vicesindaco Leonardo Montesanto che, prima della celebrazione, ha rinnovato il rito della consegna delle chiavi della città al Patrono,secondo un’antica devozione popolare,il comandante della polizia municipale Pietro De Luca, il luogotenente della locale caserma dei carabinieri La Carrubba, il presidente della sezione ANCI (Associazione Nazionale Carabinieri Italiani) Cataldo Santoro e la giunta municipale al completo. Nel corso rito religioso, nella sua omelia, mons. Marcianò ha fatto riferimento all’adesione di Leonardo alla chiamata di Dio che lo ha portato a cambiare vita, abbandonando ricchezze ed onori, un esempio, ma anche un ammonimento, per l’uomo moderno, catechizzato dalla cultura del “vivere alla giornata”. La mancanza di senso della vita, ha affermato il presule, dovuta all’assenza di Dio fa perdere di vista la dignità dell’uomo, per cui ogni cosa diventa lecita, come la mercificazione del corpo attraverso la pedofilia o la prostituzione. L’arcivescovo di Rossano – Cariati, nella sua analisi, è passato, poi, a denunciare con forza i problemi irrisolti e i mali principali della Calabria, primo fra tutti l’assenza di infrastrutture, indispensabili per accorciare le distanze e incrementare il turismo, la burocratizzazione eccessiva e la lentezza nella realizzazione delle opere, ma pure il forte individualismo imperante, tant’è che, spesso, si sente parlare di “Calabrie”. Dall’isolamento, secondo Marcianò, nasce la fatica di “pensare insieme” a tutti i livelli, nella società civile e all’interno della chiesa stessa, concludendo poi la sua riflessione con un pensiero rivolto alle recenti tragedie in Liguria e Toscana, causate dell’alluvione, che insegnano ad essere vigilanti e pronti: come segno di attenzione e vicinanza a queste popolazioni, la colletta del giorno di San Leonardo è stata devoluta alla Caritas Diocesana di Genova. Subito dopo la celebrazione, nonostante le condizioni atmosferiche avverse, è partita dalla cattedrale la processione per le vie del centro storico e alla volta della marina, preceduta dalla banda musicale “Città di Cariati” diretta dal Maestro Antonio Cirigliano. In serata, ancora festa con i giochi popolari e l’esibizione della cantante cariatese Sina Scigliano.