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DON GIUSEPPE ORDINATO SACERDOTE
di Maria Scorpiniti
La comunità cariatese si è unita, giovedì 21 giugno scorso, a quella diocesana per vivere un momento di festa molto atteso:presbiterale di don Giuseppe Nilo Cersosimo che, dall’ottobre scorso, sta svolgendo il suo servizio diaconale a “Cristo Re”, coadiuvando nella pastorale il parroco don Mosè Cariati. Il rito solenne si è svolto nella cattedrale SS. Achiropita di Rossano, dove mons. Santo Marcianò gli ha conferito il sacramento dell’ordine insieme con altri due diaconi: don Francesco Bomentre, di Spezzano Albanese, e don Vincenzo Malizia di Calopezzati. Don Giuseppe appartiene alla parrocchia Maria Madre della Chiesa di Rossano, la città dove è nato 38 anni fa; ha intrapreso gli studi teologici in età matura al San Pio X di Catanzaro, completandoli presso il seminario campano di Posillipo. In questi mesi trascorsi nella cittadina, si è fatto benvolere per la sua disponibilità, la serietà e l’umiltà con cui ha portato avanti i compiti a lui affidati. Tantissimi fedeli ed amici, che hanno voluto essergli vicino per esprimergli stima e affetto, sono partiti in pullman da Cariati, guidati da don Mosè e da padre Raffaele Benini. Alla concelebrazione sono intervenuti i sacerdoti del clero di Rossano – Cariati, mons. Francesco Milito, neo vescovo di Oppio-Palmi, i Sindaci dei Comuni d’origine dei tre diaconi, i compagni di seminario, altri diaconi, i parenti e numerosissimi fedeli. Nel corso della messa, tanti i momenti commoventi come l’abbraccio dei genitori, dell’arcivescovo e dei confratelli ai neo sacerdoti. Mons. Marcianò si è detto particolarmente felice dell’evento, celebrato nel giorno del sesto anniversario della sua ordinazione episcopale e, nell’omelia, ha delineato la figura del sacerdote, chiamato ogni giorno a dare ragione della propria fede e agire “in persona Christi”, per santificare il popolo in un periodo in cui si assiste alla svalutazione di questa stessa figura. “La bellezza della vostra vocazione non passa mai – ha affermato il presule rivolto anche ai tanti presbiteri presenti – e quando tutto sembra difficile, ricorrete alla sorgente di questa bellezza, sappiate riconoscere Cristo, pregarlo e aderire nuovamente a Lui”. Per l’arcivescovo, occorre un sacerdozio rinnovato e proiettato nell’ottica del servizio. “Pizzi, merletti, celebrazioni vuote – ha detto rifacendosi al pensiero del Santo Padre – non rappresentano il sacro che, invece, penetra nell’intimo e fa vivere il sacerdozio nell’umiltà, nella castità e nell’obbedienza. Mi auguro- ha proseguito Marcianò prima di concludere – che le vostre siano scelte coraggiose, anche in contrasto con la mentalità del mondo e vi auguro di essere uomini di fede, in grado di accompagnare gli uomini a voi affidati verso il Padre”. Domenica 24 giugno, alle ore 11:00 don Giuseppe celebrerà la prima messa nella sua parrocchia di Rossano, mentre nel pomeriggio, alle ore 19:00, è atteso a Cristo Re.
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