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Eventi > 2010
CONCLUSA A CARIATI LA MISSIONE PASSIONISTA
di Maria Scorpiniti
In occasione dei 50 anni di presenza della Congregazione Sorelle di Santa Gemma Galgani, si è svolta a Cariati, dal 13 al 20 maggio, una settimana missionaria animata dai padri passionistiPiero Greco, Carlo Scaringella, Peppe Pane, Salvatore Cozza, Giacinto Curcio, dalla madre superiora Antonia Grosso, e dalle suore Giovanna Costantino, Marina Ghilardi, Gloriose Nshimirimana, Gabriella Astorino.Molti sono stati i momenti di preghiera e di incontro con le famiglie, gli ammalati, i giovani, i ragazzi delle scuole, in cui i Padri hanno incentrato la loro predicazione sul mistero del Crocifisso, “testimone di un Dio che incontra l’uomo nella sua croce quotidiana”. I fedeli si sono ritrovati anche nei Centri d’Ascolto rionali e nella “Marcia della Fede” interparrocchiale, organizzata in collaborazione con i parroci don Mosè Cariati, don Angelo Pisani e don Pino Mustaro. La marcia, partita da Cristo Re, con in testa una croce di legno portata dai giovani, ha attraversato le vie della marina ed un tratto del lungomare, concludendosi nel piazzale della stessa chiesa, dove il “legno” è stato piantato in ricordo della missione. Nell’ambito della settimana, ha avuto luogo la tradizionale festa in onore di Santa Gemma Galgani, con la processione e i festeggiamenti civili. La missione si è chiusa nella concattedrale San Michele Arcangelo, con una celebrazione solenne presieduta dall’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Santo Marcianò, e dedicata al rinnovo delle promesse matrimoniali da parte delle coppie presenti. “È stato un tempo di grazia in cui ognuno ha avuto modo incontrare il Signore e trovare salvezza”, ha affermato mons. Marcianò nel corso dell’omelia, riferendosi sia al tempo missione che alla visita pastorale da poco conclusa. L’Arcivescovo ha anche detto che gli sposi sono chiamati ad accogliere la croce per una santità “vissuta, rivelata, dimostrata”, sul modello della mistica lucchese, Eufemia Gemma Giannini, fondatrice della Congregazione, e ad essere testimoni credibili dell’Amore che oggi la Chiesa chiede a tutti i cristiani.
Le sorelle di Santa Gemma, in questi 50 anni a Cariati, hanno incarnato le virtù che hanno caratterizzato l’esperienza spirituale della Fondatrice, la cui esistenza è stata improntata alla carità, semplicità, umiltà e sacrificio. La loro testimonianza ha costituito, per il popolo cariatese, un forte richiamo all’accoglienza, poiché, nella loro Casa, hanno trovato assistenza e calore umano non solo i pellegrini, ma anche ragazze in difficoltà; dalle cure amorevoli delle suore, è stato assistito, negli ultimi anni della sua vita, il sacerdote Alessandro Vitetti, del quale è in corso la causa di Beatificazione. Una presenzaincisiva, dunque, ma sempre semplice e discreta, calata nel tempo storico. Fu la stessaServa di Dio, Eufemia Gemma Giannini,ad inviarle a Cariati il 3 novembre 1959 su richiesta di don Alfonso Russo, allora parroco di Santa Maria delle Grazie, per organizzare un servizio nei confronti dei più piccoli, mediante la scuola materna, e delle ragazze, nell’ambito dell’Azione Cattolica e della catechesi. Era un periodo in cui la maggior parte della popolazione viveva di agricoltura e pesca e versava in un grave stato di miseria; erano anche i primi anni dell’emigrazione verso la Germania. Madre Gemma, visitando successivamente le sue suore da poco stabilite in paese, rimase molto colpita dalla situazione di sofferenza di tante famiglie: ritornata a Lucca, dalla casa madre scrisse una lettera per raccomandare loro di aiutare quella gente il più possibile. Al centro del loro apostolato hanno posto l’impegno educativo, formando intere generazioni ai principi della vita cristiana È ancora vivo, nel ricordo di tanti cariatesi, il laboratorio di ricamo per le signorine, l’asilo infantile, lemagnifiche recite natalizie, i festival canori e le colonie estive in Sila, il gruppo di preghiera costituito da bambini e chiamato “I piccoli amici di Gesù”, tutte attività portate avanti con dedizione delle compiante suor Pia, suor Bernardetta e suor GesualdaMa il loro apostolato non è stato rivolto solo alla popolazione della cittadina jonica. Nei primi tempi, venivano chiamate, per la catechesi, anche nei paesi vicini, come Torretta di Crucoli e la frazione San Morello di Scala Coeli, dove avevano portato la novità del catechismo nelle scuole.
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