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RICORDANDO EUGENIO
Un convegno sul tema della donazione degli organi
di Maria Scorpiniti
CARIATI- “Il dono più grande è dare la vita per i propri amici”. Lo ha affermato Gesù e lo ha testimoniato Eugenio Di Dio, un giovane cariatese morto per un incidente stradale, che, donandi i suoi organi, ha letteralmente “dato la vita” ad 11 persone. Per volontà della famiglia, Eugenio è stato ricordato il 5 aprile scorso, ad un anno dalla morte, con un convegno organizzato dal CIF (Centro Italiano Femminile) di Cariati e dalla parrocchia “Cristo Re” sul tema “Donare gli organi per riaccendere la vita”. Tantissima gente è intervenuta per esprimere la propria vicinanza e solidarietà alla famiglia e per “fare memoria” di un gesto definito da tutti “eroico”. Eugenio, infatti, poco prima di morire aveva espresso alla mamma Francesca Russo il suo desiderio di poter diventare donatore. Dopo la messa, nella sala convegni di Cristo Re è stato proiettato un filmato che ripercorreva i momenti più importanti della breve esistenza del giovane, dalla nascita alla prima Comunione, all’arruolamento militare, alle giornate spensierate trascorse con gli amici e in famiglia. Dal video, commentato da padre Pasquale Pitari, cappellano dell’Ospedale Pugliese di Catanzaro, dove il giovane ha vissuto i momenti più drammatici, prima di morire, emerge la figura di un ragazzo generoso, che amava la vita, faceva progetti per il futuro, senza perdere di vista i valori e gli insegnamenti cristiani ricevuti dal suo padre spirituale, il compianto don Alfonso Russo, volato in cielo pochi mesi dopo di lui. Don Pasquale ha definito “sublime” il gesto di Eugenio, ed ha ringraziato la mamma per aver dato il suo consenso all’espianto che ha salvato tante persone. In questi termini si è espresso anche Pellegrino Mancini, coordinatore del Centro Trapianti regionale, quando ha spiegato la necessità, per ognuno, di diventare potenziale donatore per far fronte alle numerose richieste di organi che giungono soprattutto da parte di bambini e giovani. “Una scelta di coscienza e di solidarietà” ha detto Cinzia Federici, medico anestesista-rianimatore presso l’ospedale di Crotone che, nell’illustrare le fasi della rigorosa prassi imposta dalla legge prima di procedere all’espianto, ha fugato dubbi o reticenze su questo delicato argomento. Hanno dato il loro contributo al dibattito anche il presidente della fondazione “Lilli” di Cosenza, Sabatino Funaro, e la presidente della sezione locale del CIF Carmela Sciarrotta. Il sindaco di Cariati, Filippo Sero, dopo aver definito il gesto di Eugenio “una lezione di grande senso civico, per imparare a donare”, ha premiato la mamma Francesca con una medaglia raffigurante Ercole giovinetto, simbolo dell’identità cariatese, mentre il vicesindaco Cataldo Perri ha proposto di istituire, ogni 5 aprile, la giornata della donazione finalizzata alla sensibilizzazione su questo importante tema. Tra il pubblico erano presenti anche i genitori di un altro donatore di organi, Pierpaolo Pignataro, il quindicenne di Terravecchia deceduto in seguito ad una caduta dalla moto ed alcuni di coloro a cui Eugenio ha “ridato” la vita. (M.S)
A CARIATI UNA SERATA SULLA DONAZIONE DEGLI ORGANI
di Maria Scorpiniti
Il centro storico di Cariati ha ospitato, il 3 luglio scorso, un importante incontro sulla donazione degli organi avente per tema “Donare dono d’Amore”, organizzato dal Centro Italiano Femminile cittadino. L’evento, inserito nel cartellone estivo predisposto dall’Amministrazione Comunale, ha anche chiuso il corso regionale di spiritualità dell’Associazione, che quest’anno si è tenuto a Cariati presso il Centro Eucaristico Diocesano “Sacro Cuore”; il ritiro, durato due giorni, a cui hanno preso parte le aderenti al CIF della cittadina jonica (circa 60) e quelle di Crotone, Cosenza, Rende, Corigliano, Isola Capo Rizzuto, San Marco Argentano, è stato guidato da mons. Giuseppe Agostino, arcivescovo emerito di Cosenza-Bisignano. La serata dedicata alla donazione, nella splendida piazza Friozzi, si è svolta in ricordo di Eugenio Di Dio e Pierpaolo Pignataro, rispettivamente di Cariati e Terravecchia, del rossanese Felice Calabrò e di altri giovani calabresi donatori di organi, che, con il loro gesto nobile e generoso, hanno letteralmente “dato la vita” a tante persone. È stato un “incontro di storie meravigliose”, iniziato con i saluti della presidente della sezione locale, Carmela Sciarrotta, della responsabile regionale,Carmela Smeriglio,di quella provinciale, Gisella Florio, e del sindaco di Cariati Filippo Sero, che ha definito il gesto di questi ragazzi di “altissimo senso civico”. Dopo i saluti istituzionali, ha preso la parola il dott. Cataldo Perri, promotore, due anni fa, dell’iniziativa di istituire a Cariati la giornataannuale della donazione finalizzata alla sensibilizzazione su questo importante tema; il vicesindaco ha ricordato, tra l’altro, Eugenio Di Dio definendolo un “eroe moderno, protagonista anonimo”, da prendere come esempio poiché, con il suo atto d’amore, “ha fatto felice ben 11 famiglie”. Eugenio, infatti, poco prima del terribile incidente stradale, aveva espresso alla mamma Francesca Russo, insignita il 26 giugno scorso col premio Herakles 2010, il suo desiderio di poter diventare donatore. Subito dopo è stato proiettato un video, realizzato da padre Pasquale Pitari, cappellano presso l’Ospedale “Pugliese” di Catanzaro, contenente le immagini dei momenti più significativi della breve esistenza dei giovani donatori e la toccante intervista ad un trapiantato.I relatori, introdotti da Cinzia Federici, medico anestesista-rianimatore presso l’ospedale di Crotone, hanno trattato i diversi aspetti della complessa e delicata problematica. Per primo il dott. Roberto Bellantone, coordinatore del Centro Trapianti dell’ASP di Cosenza, ha presentato i risultati un’indagine, in cui si evidenzia, nella nostra regione, un preoccupante aumento delle opposizioni da parte delle famiglie coinvolte, lanciando un appello ai giovani affinché esprimano in vita il loro consenso ad un eventuale espianto e non lascino ai familiari questa difficile scelta. In questi termini si è espresso anche il coordinatore del Centro Trapianti di Crotone, il dott. Francesco Bossio, spiegando anche la necessità, per ognuno, di diventare un potenziale donatore per far fronte alle numerose richieste (in Italia sono 10.000 i pazienti in attesa di un organo, soprattutto bambini e giovani, e, nell’attesa, 1 paziente su 5 muore); il dott. Bossio ha, altresì, illustrato la rigorosa prassi imposta dalla legge prima di procedere all’espianto, fugando dubbi e reticenze anche dal punto di vista etico. Hanno dato, infine, il loro qualificato contributo al delicato argomento il dott.Giuseppe Vulcano, medico rianimatore, e Anna Tommaselli, assistente sociale, entrambi dell’ASP di Cosenza, spiegando concretamente cosa fare e a chi rivolgersi per diventare un potenziale donatore e invitando i sindaci e i medici di famiglia a stipulare una convenzione per raccogliere le volontà. Al termine è stato letto un messaggio inviato dal dott. Pellegrino Mancini, responsabile regionale dei trapianti in Calabria.
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