Parrocchia Cristo Re - Diocesi Rossano Cariati


Vai ai contenuti

Menu principale:


Beatificazione Don Vitetti

Beatificazione Don Vitetti

Preghiera

Signore Gesù, Sommo ed Eterno Sacerdote.
Tu continui a rivelare Te stesso nella vita e nelle opere
dei tuoi ministri che pienamente si conformano a Te.
Noi Ti lodiamo e Ti benediciamo perché hai donato

Alla nostra Chiesa il Servo di Dio Alessandro Vitetti,
pastore secondo il Tuo Cuore.
Egli seppe sempre cercarTi e indicare il Tuo volto:
nell’umiltà povera e nella fede gioiosa,
nella carità fraterna e nella lunga sofferenza,
nella preghiera Eucaristica e nell’amore alla Vergine,
nel ministero della Parola e nella guida di tante anime.
Ottienici, per sua intercessione, la Grazia che Ti chiediamo;
e donaci la Grazia di amare Te sopra ogni cosa,
per camminare verso quella santità


nella quale speriamo di poter presto venerare anche lui.
Per Te, al Padre, nello Spirito, la nostra fiduciosa preghiera.
Amen!

+Santo Marcianò

Biografia



Mons. Alessandro Vitetti nacque a Cirò il 12 ottobre 1915. Compì gli studi filosofici e teologici nel Seminario Pontificio “San Pio X” di Catanzaro.

Fu ordinato presbitero il 16 giugno 1940. Ebbe subito l’incarico di Vice Rettore del Seminario Vescovile di Cariati, nel quale svolse, pure, il ministero di Direttore Spirituale. Mons. Faggiano, vescovo di Cariati (1936-1956), gli affidò l’incarico di Cancelliere della Curia Vescovile che svolse per circa un decennio. Successivamente, fu Direttore dell’Ufficio Amministrativo Diocesano.

Molto intensa fu la sua attività pastorale negli anni di episcopato di mons. Orazio Semeraro (1957-1967), il quale lo volle personalmente come accompagnatore durante i lavori assembleari del Concilio Vaticano II. In questo periodo svolse, peraltro, una lunga attività di predicazione in tanti convegni diocesani e corsi di esercizi spirituali, in qualità di missionario dell’opera della regalità.

Fu Assistente Diocesano della Gioventù Femminile di Azione Cattolica e dei Laureati Cattolici, nonché Delegato Diocesano dell’Apostolato della Preghiera e Delegato Diocesano per le Missioni.

Dal 1969 al 1987 fu parroco della cattedrale di Cariati “San Michele Arcangelo”.

Morì a Cariati il 24 febbraio 1995.










Fonte: “Il Crotonese” del 29 febbraio – 3 marzo 2008 N. 17





Avviata la causa di beatificazione del Servo di Dio

DON VITETTI, MODELLO DI UMILTA’ SACERDOTALE

La sua tomba già meta di pellegrinaggi



di Assunta Scorpiniti

CARIATI. “La Santa Sede ha dato tempestivamente il nulla osta all’apertura della causa di beatificazione e canonizzazione; solo un mese, nonostante i limiti delle recenti disposizioni vaticane sullo svolgimento delle inchieste diocesane: segno che don Vitetti è santo!”. Queste parole, pronunciate, col suggello di un applauso fragoroso, dall’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Santo Marcianò, al termine della concelebrazione eucaristica e dell’apertura della suddetta causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Alessandro Vitetti, hanno ben espresso l’attesa condivisa dalle chiese e da moltissima gente della provincia cosentina e della limitrofa area di Crotone: che il sacerdote maestro di anime e modello di virtù cristiane, nato nel 1915 a Cirò, sia innalzato agli onori degli altari.

L’evento, ecclesiale ma anche storico, per l’interesse che ha destato e il grande rilievo che ha ottenuto al di là del fatto religioso, ha avuto luogo lo scorso 24 febbraio nella Concattedrale “San Michele Arcangelo”di Cariati; nella cittadina jonica, infatti, “don Vitetti”, com’è da tutti chiamato, ha svolto il suo ministero sacerdotale dal 1940, anno dell’Ordinazione, in cui è entrato a far parte del clero di Cariati , ottenendo, poco dopo, l’incarico di Vice Rettore del locale Seminario vescovile dove è stato anche docente di latino e greco e direttore spirituale.

La festa era nell’aria già dal primo pomeriggio, in cui automobili, pullman (provenienti da varie località, compresa Cirò), molti gruppi di persone e di giovani hanno iniziato a percorrere la Statale 106, quindi la provinciale, fino al centro storico, che si è presentato con uno scenario e una cornice degni dell’occasione: la via principale, corso XX Settembre, su cui sorge la Concattedrale, adornata di drappi color porpora che pendevano dalle abitazioni e dai palazzi storici; le sale dell’episcopio aperte al pubblico per l’iniziativa di uno speciale annullo filatelico a cura del locale Circolo e di Poste italiane; un maxi schermo nell’attiguo slargo, la piazza Plebiscito, un tempo cuore pulsante della vita civile e soprattutto religiosa dell’antica diocesi di Cariati, che, fino al 1979, anno in cui è stata dismembrata e unita aequae principaliter a Rossano, comprendeva anche molti centri dell’odierna provincia di Crotone; la gigantografia del sacerdote nel duomo e, all’interno, come all’esterno, una folla composta.

All’ora stabilita, una batteria di fuochi pirotecnici ha salutato l’ingresso della processione di tutto il clero diocesano e di sacerdoti della diocesi “sorella” di Crotone, con l’arcivescovo Marcianò, il vescovo emerito Andrea Cassone e il pastore di Mileto-Tropea-Nicotera, nonché figlio della diocesi di Rossano-Cariati, Luigi Renzo; il corteo era accompagnato, oltre che dalle autorità militari, dai gonfaloni di Cariati e Cirò e dai sindaci delle due cittadine, Filippo Sero e Mario Caruso, affiancati dai colleghi Franco Filareto di Rossano e Franco Pirillo di Caloveto.

Un’atmosfera di solennità e commozione che si è respirata e vissuta per la seconda volta: poco più di vent’anni fa, il 20 novembre 1987, è stato aperto il processo di beatificazione e canonizzazione del “vescovo dalle mani bucate”, mons. Eugenio Raffaele Faggiano, che dal 1936 al 1956 fu il Pastore della Diocesi di Cariati.



************



La Concattedrale, gioiello del neoclassico calabrese, era dunque gremita; da Cirò, Crucoli, Strongoli, Calopezzati, Rossano, Corigliano e da altri centri di un vasto territorio sono giunti fedeli, estimatori, “figli” spirituali, allievi del prete “girovago di Dio”, come lo ha definito lo scrittore Pietro Pontieri nel volume “Santi senz’aureola” (Cosenza, Progetto 2000, 2004), dedicato a tanti sacerdoti vissuti tra Jonio cosentino e marchesato crotonese, detentori di profonda umanità e “santità” nascosta.

Vitetti, oltre a ricoprire incarichi di prestigio e responsabilità (ma sempre con grande umiltà e dedizione assoluta) sotto gli episcopati di Faggiano e del suo successore, Orazio Semeraro (1957-1967), che accompagnò, come assistente, alle sedute del Concilio Vaticano II, e a svolgere, successivamente, il ministero di parroco della Cattedrale e l’attività di docente di religione, era, infatti, in continuo movimento in tutta la penisola, per raggiungere le tante anime di parrocchie, istituti religiosi, comunità di suore, che a lui si affidavano per le confessioni e la direzione spirituale; in più, teneva corsi di esercizi spirituali e svolgeva un’intensa attività di predicazione nei convegni diocesani. Tutto ciò era anche per la sua adesione all’istituto secolare dei Missionari della Regalità fondato nel 1953 da P. Agostino Gemelli; una “vocazione nella vocazione”, che, in un itinerario ascetico e apostolico ispirato al modello di vita di S. Francesco d’Assisi, connotava di spirito missionario la sua spiritualità di presbitero diocesano.

Sembra di vederlo, don Vitetti, nel ritratto delineato dallo storico Franco Liguori nella raccolta di meditazioni intitolata “Don Alessandro Vitetti, un testimone della parola di Dio” (Cirò, 2007), da lui curata, insieme al prof. Francesco Mussuto: “Quando viaggiavo come studente pendolare da Cariati a Crotone, dove frequentavo il liceo classico ‘Pitagora’ – scrive Liguori – mi capitava spesso di incontrarlo sul treno, con la sua borsa di pelle nera, seduto in un angolo, intento alla lettura del suo breviario, in attesa di scendere alle stazioni di Cirò, Torre Melissa, Strongoli… aveva sempre un cenno di sorriso e di saluto affettuoso verso noi studenti cariatesi che salivamo, alle sei del mattino, un po’ nervosamente, sul treno che ci doveva condurre a scuola…”.

Altri elementi, sono emersi, prima dell’inizio della celebrazione religiosa, dai ricordi di alcuni presenti. Suor Evelina Salerno, delle Suore Francescane di S. Antonio, operanti a Cirò: “Veniva spesso nella nostra casa, l’Istituto del Bambino Gesù in cui ospitavamo i bambini orfani, per incontrare tanti ‘figli’, per confessare… avevamo una cameretta sempre pronta per lui che, al suo arrivo, dava serenità e ispirava pace e fiducia”. Un’anziana donna del luogo: “Chi le dimentica le ‘prediche’ della messa di don Vitetti… incantava tutti per le parole belle che diceva e per come le sapeva dire, la gente ci veniva apposta; era ‘fenomenale’ poi, quando parlava della Madonna …”.

La nipote Emilia Vitetti, intervenuta con altri familiari, ha manifestato i suoi sentimenti di gioia e, in un certo senso, di stupore: “Sono emozionantissima, per questo momento che considero un grande dono di Dio; per me che sono la più grande dei nipoti, è come se avesse lasciato a me l’eredità di questa santità… fin da piccoli, abbiamo colto la dolcezza del suo sorriso santo, lo sguardo serafico; dicevamo: lo zio si farà santo, ma non pensavamo certo di arrivarci”.



********



La messa, seguita da tutti con grande partecipazione e animata dal coro interparrocchiale di Cariati, Rossano, Cirò, ha avuto momenti molto intensi, soprattutto, nell’omelia, quando sono state poste in evidenza le specificità di mons. Vitetti quale “modello di umiltà sacerdotale”, presbitero “profondamente innamorato della sua vocazione” e uomo “assetato di Dio”, fino alla morte avvenuta nel 1995, dopo lunghi anni di sofferenza fisica; la commozione è stata alta in alcuni passaggi, quando sono stati riportati i pensieri del sacerdote, riferiti alla necessità della preghiera, della carità fraterna, di “meditare” il paradiso “fermando lo sguardo nel cielo”.

Grande attenzione e curiosità si sono, invece, manifestate, da parte della folla dei presenti, per la solenne apertura del Processo, avvenuta con la lettura dell’istanza di canonizzazione, da parte del postulatore don Giuseppe Praticò, quindi del decreto della Congregazione delle Cause dei Santi e dell’arcivescovo di Rossano-Cariati, d’introduzione della causa e di costituzione del Tribunale del processo con le relative nomine; questi i membri designati: don Giuseppe Scigliano, giudice delegato; don Massimiliano Mirante, promotore di giustizia; don Giuseppe Straface, notaio attuario; mons. Domenico Ferraro, notaio aggiunto. E’ stata data anche lettura del decreto per l’avvio della successiva sessione in cui sarà ascoltato il primo dei cinquanta testimoni individuati. “Ora occorre molta preghiera al Signore e a don Vitetti perché avvenga il miracolo!”, ha detto, in chiusura dei lavori, l’Arcivescovo, indicando la condizione necessaria per la beatificazione, e cioè un miracolo ottenuto per intercessione del Servo di Dio.

A detta del sindaco di Cirò, Mario Caruso, già si registra un pellegrinaggio continuo alla tomba di don Alessandro, sepolto nel paese natale; il primo cittadino del centro crotonese ha anche manifestato l’orgoglio della sua comunità “laica ma con forti risvolti di fede”, per l’apertura del processo di beatificazione e canonizzazione: “Dopo San Nicodemo Abate, il secondo figlio di Cirò verso gli altari!”. Analoghe espressioni, nel commento, significativo, del collega di Cariati, Filippo Sero, che ha particolarmente apprezzato quanto affermato nell’istanza di indizione del processo, e cioè la proposta di un modello di virtù cristiane per le nuove generazioni: “E’ un modello – ha detto Sero – al quale guardo con interesse perché credo vada oltre la distinzione tra credenti e cosiddetti ‘laici’; mi sembra, infatti di cogliere una santità che si forma nell’esercizio profondo dell’umanità della persona, e quindi che si tratta di una santità alla portata di tutti”. In un mondo come quello di oggi, potrebbe essere sintetizzata nell’ “esercizio profondo” del rispetto, della comprensione, della solidarietà, della tolleranza verso ogni creatura umana.





LA TESTIMONIANZA



“Ha lasciato molti segni di santita’ dalla preghiera all’aiuto ai poveri”

Don Rocco Scorpiniti, sacerdote cariatese e componente della Commissione diocesana per la Promozione della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Alessandro Vitetti, è stato negli anni 50 allievo di don Alessandro nel seminario vescovile di Cariati e, successivamente, suo confratello nel clero locale, insieme ai compianti don Ciccio Rizzuti, don Giovanni Mazzone, don Alfonso Russo. Ecco il suo ricordo del sacerdote “testimone della parola di Dio e maestro di anime”.

“Don Vitetti, è stato il mio ‘padre’ spirituale, in un tempo in cui questo ruolo era importantissimo, e ogni insegnamento era indiscutibile e, soprattutto, ascoltato. Ci dava preziosi consigli sul modo di vivere il sacerdozio e di guardare dentro noi stessi, seguendoci con costanza e senza mai abbandonarci; era severo e pretendeva disciplina perché voleva che i futuri sacerdoti prendessero sul serio la vita. Per ogni dubbio andavamo da lui, ci confidavamo perché eravamo certi della sua sapienza sacerdotale. Sapeva essere molto vicino ai seminaristi che non avevano molte possibilità economiche: incoraggiava a non fermarsi, ad andare avanti anche, per quello che poteva, con aiuti materiali.

Ogni mattina, per farci acquisire una mentalità spirituale, evangelica, ci faceva iniziare la giornata con una meditazione sul Vangelo o sulle vite dei santi; inoltre, ci parlava di carità, di pietà, di speranza, della necessità dell’unione fraterna. Soprattutto, ci edificava con il suo esempio: era sempre in preghiera, quando lo incrociavamo nei corridoi o nelle sale del Seminario; quando scendevamo in cappella, era già lì assorto. Eravamo convinti che la preghiera, come lui ci insegnava con le parole e l’esempio, fosse fondamentale per la nostra vita.

Dopo gli studi a Catanzaro, l’ho ritrovato, verso la fine degli anni 60, come sacerdote molto impegnato nei viaggi, per raggiungere le anime che guidava. Ha lasciato molti segni di santità, di unione alla Passione di Cristo; era raccolto in preghiera col Signore in tutte le ore del giorno e della notte e trascorreva ore ed ore davanti a Gesù Eucaristia. Dava anche tanti segni di carità, verso gli ammalati, i poveri a cui, con discrezione estrema, dava i suoi vestiti, e quello che poteva in denaro e aiuti materiali. Noi confratelli abbiamo avuto per lui un grandissimo affetto e immensa stima; soprattutto per il suo ‘muoversi’ verso le anime: è stato un lavoro incessante, che non ha mai conosciuto stanchezza perché era finalizzato al bene spirituale, in cui c’è tutto il senso della vita umana”.




SITO UFFICIALE



Associazione di Volontariato
“AMICI DI DON ALESSANDRO VITETTI”
Via Cesare Battisti, 49
88811 Cirò Marina KR
Cod.Fiscale: 91039550792

Don Giuseppe Scigliano
Direttore dell’Ufficio Promozione
“Causa di Beatificazione e Canonizzazione del servo di Dio Alessandro Vitetti”
tel.: 339.8300522
email: donscigliano@libero.it

Don Giuseppe Praticò
Postulatore della Causa
tel.: 348.0337220



Fausto Mingrone
Presidente
tel.: 320.1471151


Torna ai contenuti | Torna al menu