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Momenti di vita Parrocchiale > 2008
NELLA CHIESA DEGLI OSSERVANTI LA S.MESSA INTERPARROCCHIALE PER I DEFUNTI
Don Mosè:” La morte ci interpella a vivere per Cristo, mettendo da parte il nostro desiderio di primeggiare sugli altri”
di Maria Scorpiniti
Nei giorni precedenti alla commemorazione dei defunti, si è notata un’affluenza massiccia di persone verso il cimitero. Chi si è recato, nei giorni scorsi, al “campo santo” o, come viene chiamato dai più anziani del paese, al “cummentu” (da “convento”, in quanto sull’area sorgeva una costruzione monastica del Quattrocento appartenente all’Ordine dei Frati Minori Osservanti), ha visto, infatti, la particolare cura dedicata al sacro luogo, sia da parte dei dipendenti comunali che dei familiari dei defunti. Il 2 novembre,poi, complice la giornata domenicale e le condizioni climatiche favorevoli,moltissimi visitatori hanno compiuto il consueto saluto ai propri cari, sostando davanti alle tombe con il dovuto raccoglimento. Nel pomeriggio di domenica, i fedeli delle tre comunità della cittadina ionica (Cristo Re, Santa Maria Delle Grazie e San Michele Arcangelo), con i rispettivi parroci, partendo in processione ciascuno dalla propria chiesa, si sono ritrovati insieme, unendosi man mano lungo il percorso fino a formare un solo corteo. Giunti nell’area del cimitero, all’interno della chiesa conventuale i parroci hanno concelebrato la liturgia eucaristica di suffragio, presieduta da don Mosè Cariati. La celebrazione interparrocchiale, alla quale ha partecipato una nutrita folla di fedeli, è stata animata dal coro di Cristo Re. Nel corso dell’omelia, don Mosè ha parlato del senso cristiano della morte, vista alla luce della risurrezione di Cristo, e della chiamata a vivere la vita anelando a quella particolare santità che, per il cristiano, significa mettersi con umiltà al servizio della Chiesa e del prossimo, cercando, nelle proprie azioni, di fare apparire la potenza di Cristo e non se stessi. Al termine della messa, ha avuto luogo la benedizione delle tombe e sono state raccolte le offerte, che saranno devolute, in gran parte, alle popolazioni africane.
L’edificio religioso in cui si è svolta la liturgia è il monumento artistico - architettonico più antico ed importante della città, dedicato a Santa Filomena; edificato nel 1400 dal fiorentino Bonaccorso Caponsacco, è stato sottoposto all’attenzione di numerosi storici e archeologi, nonché della Soprintendenza dei Beni Culturali; restaurato in più tappe, da pochi anni è stato reso agibile e funge anche da camera mortuaria.
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