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IL COMMOSSO ADDIO DI CARIATI A NELLA CICCOPIEDI, AMBASCIATRICE DELL’UNICEF E ANIMA DELL’ASSOCIAZIONE MUSICALE “AMADEUS”
di Maria Scorpiniti
C’erano tutti i “suoi” ragazzi, insieme ai familiari e agli amici di sempre, nella Cattedrale San Michele Arcangelo di Cariati a porgere l’ultimo saluto a Nella Ciccopiedi, fondatrice e presidente dell’associazione di danza, musica e spettacolo “Amadeus” ed ambasciatrice locale dell’Unicef, scomparsa nei giorni scorsi a Roma all’età di 54 anni a causa di un male incurabile. Aveva dedicato la sua vita alla cultura attraverso l’arte, educando centinaia di giovani a scoprire e coltivare il loro talento. È una grave perdita per la comunità cariatese, verso la quale Nellina, così veniva affettuosamente chiamata da tutti, non si è mai risparmiata mettendo sempre a disposizione le sue energie e il suo contributo intellettuale di professionista e di artista. Un’azione incisiva e discreta, svolta dal 1995 a servizio della collettività non solo locale, ma anche nazionale. Aveva fondato l’Amadeus con lo scopo di diffondere la cultura artistica; negli anni, grazie al suo impegno, l’associazione è cresciuta: attualmente è strutturata con nove corsi di studio tenuti da insegnanti di alto livello. Un impegno che non è venuto mai meno, fino a pochi mesi fa. Il rito delle esequie, in una Cattedrale gremita, è stato officiato da don Pino Mustaro, che ha concelebrato insieme a don Mosè Cariati, mons. Angelo Pisani e don Angelo Bennardis. La liturgia è stata animata dai canti del coro polifonico di Rossano, diretto dal maestro Luigi Pignataro, insegnante dell’Amadeus. Don Pino, nell’omelia, ha ricordato la figura di un’educatrice e di un’artista che non amava i clamori esaltandone la bontà d’animo e l’imparzialità con cui trattava i ragazzi, ma soprattutto il suo saper essere “maestra di vita” capace di tramettere i valori derivanti dalla bellezza dell’arte. Per tanti giovani è stata una guida sicura. “Una vita spesa per gli altri - ha affermato nell’omelia don Pino Mustaro – il cui valore non si misura dalla durata, ma dall’intensità con la quale è stata vissuta, nel dono di sé senza nulla pretendere” e concludendo: “I grandi e nobili ideali che hanno sostenuto la vita di Nella provengono da Dio”. Al termine della funzione, Fabiana Rizzo, Patrizia Funaro, Mariagrazia Mancuso, allieve dell’Amadeus e oggi affermate professioniste, l’hanno salutata rammentando con commozione “il rispetto delle regole e il suo rigore professionale che ci ha fatto diventare cittadini responsabili e maturi”. Della sua lunga carriera, costellata di successi, ricordiamo lo spettacolo teatrale “Oliver Twist” del 2003, frutto della collaborazione con il 1° Circolo di Cariati, selezionato a rappresentare la Calabria alla Rassegna Nazionale di Partanna, in Sicilia; la partecipazione, nel 2004, al progetto Icaro promosso dal Ministero dell’Interno e dalla Polizia Stradale, che ha portato l’Amadeus con “La città senza regole” in tutte le più importanti città italiane nell’ambito della campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale. Lo scorso anno, Nella Ciccopiedi aveva dato vita alla compagnia amatoriale “Thalìa”, di cui andava fiera poiché era riuscita ad avvicinare al mondo del teatro dodici persone dedite ad attività lavorative che hanno messo in scena “La fortuna con l’effe maiuscola”, riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica. Sempre in prima linea in favore dell'Unicef e a sostegno di importanti progetti umanitari in difesa dei diritti dell'Infanzia, Nellina era esempio di dedizione al servizio dei più indifesi. E proprio verso gli “ultimi” è stato dedicato il suo atto d’amore finale: per volere della mamma, della sorella Maria Rita, del fratello Salvatore, degli amati nipoti e delle socie dell’Unicef è stata organizzata, al posto dei fiori, una raccolta di fondi che sarà devoluta in favore dei bambini vittime della guerra, abbandonati, malnutriti.
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