Menu principale:
Momenti di vita Parrocchiale > 2012
CARIATI: I ROMENI PREGANO A CRISTO RE CON IL LORO SACERDOTE ORTODOSSO
di Maria Scorpiniti
La dimensione religiosa per rafforzare il senso di appartenenza e riconoscersi come comunità. A Cariati, per la prima volta, i romeni si sono riuniti in preghiera con un sacerdote proveniente dalla Romania. L’evento, fortemente voluto e organizzato dal parroco don Mosè Cariati, è stato presieduto da padre Ioan Manea, decano della Chiesa Ortodossa di Calabria e parroco cristiano ortodosso per la provincia di Cosenza. Nella chiesa di Cristo Re, il 21 dicembre scorso, c’erano circa cinquanta dei seicento cittadini romeni che vivono stabilmente nella cittadina e che costituiscono la comunità di migranti più numerosa non solo a Cariati, ma anche nel resto della Calabria. Padre Ioan ha officiato per loro, alla presenza di don Mosè e del suo vicario don Giuseppe Cersosimo, la liturgia suggestiva e antichissima che va sotto il nome di “Paraclis”, dedicata alla Madre di Dio e recitata interamente in piedi. Al termine della preghiera, alcuni hanno inteso esprimere positivi commenti per l’iniziativa, come Rodica Giacco, presidente della locale associazione “Euromania” e moglie di un operaio originario di Crucoli, che ha affermato: “Vivo a Cariati da circa vent’anni, ma questa è stata la prima volta che abbiamo avuto la possibilità di pregare come comunità con un sacerdote ortodosso e nella nostra lingua”. Per Elena Faina, sposata con un giovane cariatese, “è stato bellissimo, mi sono sentita come in Romania; quando ritorno a casa, vado tutte le domeniche a messa, qui non mi trovo perché il vostro rito è un po’ diverso”. L’incontro è il risultato di una serie di importanti iniziative rivolte negli ultimi anni verso gli immigrati, poste in essere dalla parrocchia della Marina per cercare di far superare ogni limitazione ideologica o di appartenenza e allacciare positivi rapporti; azioni tutte finalizzate a prevenire eventuali ostilità verso il “diverso” che potrebbero sfociare in incresciosi episodi di razzismo. Tra le iniziative, la cena del Natale 2011 organizzata in collaborazione con l’Associazione Carabinieri “Alfio Ragazzi”, la preghiera per l’unità dei cristiani con la presenza delle altre confessioni religiose a gennaio scorso, l’attivazione del centro d’ascolto, l’apertura, sempre a gennaio, della mensa della Caritas parrocchiale e altre occasioni di scambio che sono servite a consolidare l’amicizia nel rispetto delle reciproche culture. Occasioni in cui i cittadini stranieri, impegnati nel settore dell’agricoltura e nell’edilizia, nell’ambito della ristorazione e come badanti presso famiglie del luogo, hanno espresso il bisogno di una guida spirituale e di potersi organizzarsi come comunità, non solo per pregare “alla loro maniera”, ma anche per avere un sostegno nei momenti più difficili legati all’integrazione, alla mancanza di lavoro o alla ricerca di un alloggio dignitoso. “Ho capito che i tempi erano maturi per questo – ha affermato don Mosè – in seguito alla tragedia ferroviaria del novembre scorso, in cui hanno perso la vita sei giovanissimi lavoratori romeni”. Nella Cattedrale di Rossano dove, il 4 dicembre scorso, in concomitanza con i funerali celebrati in Romania si è svolta una solenne messa in suffragio delle vittime dell’incidente, il sacerdote cariatese era presente con una rappresentanza che ha voluto esprimere pubblicamente la sua vicinanza verso le famiglie dei connazionali colpite dalla tragedia. Alla stessa celebrazione ha preso parte anche padre Ioan, che ha condiviso con monsignor Santo Marcianò un emozionante momento di preghiera ecumenica. “Cogliendo l’appello lanciato dall’Arcivescovo in quella dolorosa occasione – ha detto ancora don Mosè – quello, cioè, di aprire le porte della parrocchia all’accoglienza di questi fratelli in Cristo, nella prospettiva del dialogo interculturale, mi sono messo subito in contatto con padre Ioan per organizzare l’incontro a Cariati in coincidenza con le festività natalizie, trovando in lui ampia disponibilità”. Il decano missionario è, appunto, inviato dalla Chiesa Romena in Calabria insieme con altri tre sacerdoti e un monaco; risiede a Cosenza, nella parrocchia di San Daniele Profeta che fa capo alla Diocesi Ortodossa Romena d’Italia guidata dal vescovo Siluan. “Ho dedicato il mio primo anno di permanenza a Cosenza – ha dichiarato al termine della preghiera padre Ioan – ad organizzare la parrocchia del capoluogo, ora posso rivolgere il mio tempo e le mie energie alle altre diocesi della Provincia, dove ho notato – ha proseguito - una massiccia presenza di cittadini romeni in ogni comunità che bisogna riunire e sostenere dal punto di vista spirituale e proteggerli contro i falsi profeti”. Intanto, è atteso nuovamente a Cristo Re nel mese di gennaio per la celebrazione della messa secondo il rito cristiano della chiesa orientale. Dopo la cerimonia religiosa, i volontari della Caritas Parrocchiale hanno organizzato per gli ospiti un momento conviviale nei locali della mensa.
Menu di sezione: