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DON ALFONSO RUSSO
PRIMO PARROCO DI CARIATI MARINA
Il commosso addio al sacerdote di Cariati
DON ALFONSO NELLA CASA DEL PADRE
di Assunta Scorpiniti
CARIATI. Domenica 22 luglio è tornato alla Casa del Padre don Alfonso Russo, sacerdote di Cariati, che si è spento dopo una lunga malattia, all’età di 83 anni. Le esequie si sono svolte il giorno dopo, con una massiccia partecipazione della cittadinanza, nella cattedrale San Michele Arcangelo, alla presenza del sindaco, Filippo Sero, oltre che di amici ed estimatori del sacerdote, intervenuti da tutto il circondario.
Il rito funebre è stato celebrato, in un clima di grande commozione e di compostezza, dall’arcivescovo di Rossano-Cariati mons. Santo Marcianò, insieme a mons. Luigi Renzo, nuovo pastore di Mileto, e al clero diocesano. Nell’omelia, l’arcivescovo ha, tra l’altro, messo in risalto il profilo umano e spirituale di don Alfonso, che ha vissuto serenamente le grandi sofferenze degli ultimi anni, preparandosi con altrettanta tranquillità al passaggio in cielo, anche per quanto riguarda gli aspetti più pratici. Originario di Caloveto (CS), si era trasferito, subito dopo la nascita, con la famiglia, a Cariati, dove la mamma, l’indimenticabile “donna Achiropita”, ha svolto la professione di ostetrica con grande umanità, in tempi molto difficili. Dopo la formazione, compiuta nel locale seminario vescovile e completata nel seminario teologico di Reggio Calabria, è stato ordinato sacerdote, per mano del vescovo di Cariati Eugenio Raffaele Faggiano il 19 settembre 1949. Durante il suo ministero, in cui ha sempre collaborato con gli altri sacerdoti, ai quali era fraternamente legato, ha assunto vari incarichi pastorali: è stato per molto tempo parroco di Santa Maria delle Grazie, poi cappellano volontario presso l’ospedale civile “Vittorio Cosentino” e il centro missionario “Santa Gemma” e, inoltre, vicario foraneo e membro della consulta presbiteriale diocesana. Don Alfonso è ricordato anche per il suo impegno sociale, che, tra l’altro, lo ha visto al fianco dei primi emigrati in Germania; come docente ed educatore, per aver insegnato per anni nel seminario e in scuole di vario grado, e come promotore e animatore di molte iniziative ricreative e culturali. Memorabili, le manifestazioni sportive (negli anni Cinquanta aveva fondato la squadra di calcio San Tarcisio) e musicali che organizzava negli anni Sessanta e Settanta, con giovani del luogo che sapeva coinvolgere con la sua capacità di comprensione e col suo entusiasmo; i “suoi” giovani, di cui si è sempre circondato e per i quali ha rappresentato una guida e un punto di riferimento per la vita personale e cristiana. Il ricordo, affettuoso, di chi scrive, è per memoria storica che è stato, soprattutto negli ultimi anni, in cui, con grande lucidità e amore per ogni soggetto dei racconti, ha consentito di ricostruire momenti di storia sociale e religiosa calabrese, fatti rivivere sulle pagine di vari libri e giornali.
Da “Il Crotonese” – luglio 2007
don Alfonso con i suoi giovani in una foto del 1969
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