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Parrocchia > Sacerdoti
Don Rocco Scorpiniti,,
quarant'anni di sacerdozio a CRISTO RE
il 40° dell’Ordinazione sacerdotale
di don Rocco Scorpiniti
celebrato dalle comunita’ parrochiali
di cariati.
Affetto e semplicità hanno contraddistinto la festa che le comunità parrocchiali di Cariati hanno dedicato a don Rocco Scorpiniti, parroco della comunità di “Cristo Re”, nel 40° anniversario della sua ordinazione sacerdotale, ricevuta per mano del vescovo Orazio Semeraro il 24 luglio 1966. Nel pomeriggio della ricorrenza, presso il centro sociale, dov’è temporaneamente ospitata la parrocchia, si è svolta una concelebrazione eucaristica, presieduta dallo stesso Don Rocco e animata dal coro diretto dal maestro Vittoria De Marco;
concelebranti sono stati il decano dei sacerdoti cariatesi, Don Alfonso Russo, Don Pino Mustaro (parroco di S. Maria delle Grazie), Don Renzo Bagarolo (arciprete della Cattedrale), Don Giuseppe Scigliano (cappellano dell’Ospedale civile), don Angelo Bennardis (collaboratore a “Cristo Re”), don Pasquale Madeo (vicario foraneo e parroco di Terravecchia) e il diacono Alfredo Pennino. Al rito, che ha avuto momenti emozionanti, hanno partecipato tutti i gruppi parrocchiali: le comunità neocatecumenali, il Movimento Apostolico, il Centro Studi Piergiorgio Frassati, il Centro Italiano Femminile (di cui don Rocco è il direttore spirituale), le religiose del Centro Missionario di S. Gemma, amici e parenti del sacerdote, moltissimi fedeli di “Cristo Re” e delle altre parrocchie cariatesi, che hanno gremito la chiesa. Numerosi riferimenti al tema della vocazione sacerdotale, nell’omelia pronunciata da don Alfonso Russo: “…Il mistero della chiamata – ha detto – è il mistero di Dio, con cui l’iniziativa divina si inserisce nella trama e nella vita dell’uomo, che diventa una creatura nuova; è un invito personale, come rivelano le parole di Cristo: ‘Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché portiate un frutto che rimane’…”. Poi, rivolgendosi direttamente a Don Rocco, don Alfonso ha aggiunto: “…. Questa comunità, che oggi si stringe attorno a te, vuole camminare ancora con te per continuare ad amare e continuare ad amarsi, per collaborare insieme sulla via della dignità umana e sociale; da te attende il prosieguo delle attività, nuove iniziative dalla tua creatività, una nuova evangelizzazione che vada sempre più verso le famiglie, i giovani, i sofferenti”. Infine: “…Non ti auguro di fare carriera, ma di far sempre memoria del giorno della tua prima messa; ricordo la tua gioia, il tuo entusiasmo nell’affrontare la dura ‘gavetta’ che da lì a poco ti avrebbe atteso; ti auguro di conservare lo stesso entusiasmo per il futuro”. Dopo la celebrazione religiosa, grandi, sono state, le manifestazioni di affetto e di stima per Don Rocco; tra le altre cose, sono stati letti, a cura della presidente C.I.F. Carmela Sciarrotta, dalla giovane Pina Fortino, dell’amico Nicola Nucaro e da don Angelo Bennardis, messaggi di ringraziamento al sacerdote per la costante vicinanza ed attenzione ad ogni persona incontrata nello svolgimento della sua missione. Al termine, un semplice, ma sentito, festeggiamento organizzato dalla comunità parrocchiale di “Cristo Re”. Don Rocco Scorpiniti, nato il 19.2.1941 a Cariati, da una famiglia di agricoltori, ha scoperto in tenera età la sua vocazione sacerdotale, incoraggiata dai genitori Leonardo e Assunta. Ha compiuto i primi studi nel seminario diocesano di Cariati e quelli superiori presso il Teologico S. Pio X di Catanzaro. Dopo l’ordinazione presbiterale, nel 1966, è stato nominato vice parroco a S. Maria delle Grazie, quindi parroco di “Cristo Re”, sempre a Cariati Marina. Per molti anni direttore della Caritas Diocesana di Rossano-Cariati e Delegato regionale, ha caratterizzato il suo impegno pastorale con il servizio agli ultimi, colmando spesso i vuoti istituzionali. Extracomunitari, nomadi, disabili, anziani, tossicodipendenti, ammalati, emigrati, famiglie con varie privazioni e disagi sono sempre stati al centro del suo ministero sacerdotale. In lui confidano soprattutto gli immigrati e i profughi dell’intero territorio, che lo considerano un punto di riferimento per la soluzione delle loro problematiche quotidiane e legate al loro inserimento sociale.
Da “ilponte-online”- 8 agosto 2006 - REDAZIONE
Don Rocco con un gruppo d'immigrati residenti a Cariati
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