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DEDICATA UNA NUOVA PIAZZA DI CARIATI AI CADUTI DI NASSIRYA
Il prefetto Reppucci: “Basta con l'omertà e la sfiducia”
Ufficio stampa Comune di Cariati
“Girando per i territori mi sta capitando purtroppo di registrare spesso un senso di omertà nella gente. Ho la percezione che si subisca come una forma di letargo. Anche per questo, in ogni occasione, mi sforzo di ripetere: aiutateci ad aiutarvi, non delegate, non lasciate sole le forze dell’ordine nella lotta alla criminalità ed alla corruzione, partecipate alla vita comunitaria.
Solo così possiamo sperare, insieme, di crescere, culturalmente ed economicamente, recuperando i ritardi accumulati e arrestando l’emigrazione fisica, dei cervelli e delle energie migliori. Lo Stato siamo tutti noi e se cementiamo questo rapporto fiduciario tra cittadini, forze dell’ordine e sindaci spesso nei panni di eroi e costretti a fronteggiare mille emergenze senza risorse, possiamo contrastare ogni giorno il prevelare della sfiducia a vantaggio dell’ottimismo necessario a costruire un futuro condiviso, diverso e migliore”.
È quanto ha dichiarato il Prefetto di Cosenza Antonio Reppucci intervenendo, nella serata di domenica 25 luglio, alla partecipatissima cerimonia solenne di intitolazione “Ai Caduti di Nassirya” di una nuova piazza realizzata dall’Amministrazione Comunale nello spazio antistante la locale Caserma dei Carabinieri, trasformato in tempi record da area degradata in una delle più preziose agorà cariatesi e del territorio. La manifestazione è iniziata con l’Inno di Mameli eseguito dalla Banda Musicale “Città di Cariati”, al quale è seguito l’onore ai Caduti con l’esecuzione del Silenzio, alla presenza dei militari sugli attenti. Subito dopo è stata scoperta la stele di pietra scolpita dal celebre scultore cariatese Alfonso Caniglia, benedetta da don Mosè Cariati. Dopo gli interventi del Presidente Santoro, del Primo Cittadino e del Prefetto, sono state consegnate ai familiari delle vittime delle targhe in memoria.
Alla toccante iniziativa, promossa dalla sezione cariatese dell’Associazione Nazionale Carabinieri intitolata ad “Alfio Ragazzi”, presieduta da Cataldo Santoro, oltre al pubblico delle grandi occasioni, associazioni, Polizia Municipale in alta uniforme, sindaci del territorio ed i rappresentanti provinciali dell’Associazione Carabinieri, era presente una delegazione delle vedove e dei famigliari delle vittime cadute a Nassirya e l’Arma dei Carabinieri rappresentata ai suoi massimi livelli dal Colonnello Vittorio Bartemucci della Compagnia di Rossano, dal Vice Comandante Provinciale di Cosenza il Colonnello Demetrio Buscia e dal Vice Comandante dei Carabinieri della Regione Calabria il Colonnello Fernando Capradossi.
Dopo aver ringraziato l’Associazione Carabinieri per la proposta e la grande collaborazione, gli uffici comunali coinvolti per la celerità garantita al’intero iter, l’architetto Mariella Torchia per la consulenza progettuale gratuita e la ditta Serafino Bruno per la disponibilità, il Sindaco si è soffermato sulla “sobria sintesi estetica” realizzata nella nuova agorà con i “simboli metaforici – ha detto – della nostra identità, della pace e della memoria collettiva: l’albero di ulivo e la stele commemorativa”. Quest’ultima – ha aggiunto Sero – “magistralmente scolpita dall’artista Caniglia, più di mille parole e certamente più della nostra povera eloquenza, ci fa riflettere su quello che è accaduto a Nassirya, sul sacrificio dei nostri fratelli che lì sono caduti ed hanno versato il loro sangue per l’affermazione dei valori di pace, democrazia, fratellanza e concordia tra i popoli e di Patria”.
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