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CARIATI: CONCLUSO A CASCIA IL GEMELLAGGIO CON L’IMPEGNO A RIPARTIRE NEL NOME DI SANTA RITA
Per tre giorni i numerosi pellegrini cariatesi e una delegazione comunale hanno percorso i luoghi della Santa umbra
di Maria Scorpiniti
“A Cascia batte un cuore calabrese e la vicinanza a questa meravigliosa parte d’Italia si è manifestata anche nello scorso mese di aprile,quando la nostra delegazione è stata ospite a Cariati dove è stata accesa la fiaccola che oggi è giunta nella nostra città”. Sono le parole bellissime del sindaco di Cascia Gino Emili, pronunciate nel corso della seconda parte del 56esimo gemellaggio di fede e di pace suggellato tra Cariati e Cascia nel nome di Santa Rita. Ancora insieme, dal 20 al 23 maggio, come ad aprile, per vivere e concludere un evento definito da don Angelo Bennardis “bello, che ci fa onore”. Molta soddisfazione, infatti, ha mostrato al ritorno da Cascia il parroco di Santa Maria delle Grazie, la chiesa della marina di Cariati dove, dal 1930, è molto sentita la devozione verso la Santa dei casi impossibili e che quest’anno festeggia i suoi 100 anni di istituzione a parrocchia. Don Angelo si è recato nella cittadina umbra con numerosi pellegrini e devoti che hanno avuto modo di concludere, in maniera ancora più solenne, la novena in onore di Santa Rita, mentre i fedeli rimasti a Cariati sono stati guidati, nella tradizionale processione per le vie del paese, da don Pino De Simone. Una novena macchiata da “un neo”: il furto sacrilego della reliquia della Santa di qualche giorno fa che, di certo, non ha scalfito minimamente l’alto valore dato all’iniziativa, anzi, secondo don Angelo, “l’episodio è servito ad aumentare la fede e la devozione dei cariatesi verso Santa Rita”. La comunità civile e religiosa, nell’imminenza del fatto, ha condannato duramente il vile gesto e il sacerdote ha invitato tutti alla preghiera, lanciando un appello a chi lo ha compiuto a restituire la reliquia, anche in maniera anonima. A Cascia è giunta pure una delegazione comunale, composta dal sindaco Filippo Sero, dal presidente del consiglio Cataldo Minò, dalla delegata alla cultura Assunta Trento, dallo storico Franco Liguori e dal comandante della Polizia Municipale Pietro De Luca. Come già a Cariati, c’è stato il momento istituzionale nel Comune con scambio dei doni, tra cui delle ceste di prodotti tipici cariatesi preparate da Rocco Cosentino, offerte al sindaco Emili e al rettore del santuario casciano padre Mario De Santis. Presenti all’evento anche Antonio Reppucci, prefetto di Perugia, Filomena Greco, consigliera comunale di minoranza, che ha donato l’olio per la lampada votiva, e il campione cariatese della Ferrari Driver Accademy, Antonio Fuoco, che insieme agli atleti di Cascia ha portato con orgoglio la fiaccola della pace, realizzata in legno d’ulivo dall’artista Alfonso Caniglia e accesa sul sagrato della basilica dal sindaco Sero. “Santa Rita è l’emblema di una santità semplice, che nell’operosità e nella preghiera si conquista quotidianamente – ha detto Sero nell’accendere il tripode – dobbiamo recuperare questa operosità, insieme alla capacità di ascoltare senza pregiudizi sapendo che è nel rapporto con l’altro, e quindi con la comunità,che l’individuo realizza la più vera e intima essenza della propria umanità”. In tale contesto, il primo cittadino di Cariati ha invitato anche a riaccendere la speranza in un futuro di pace e prosperità per tutte le comunità del mondo “che sentiamo oggi qui presenti in un abbraccio ideale”,sentimenti e riflessioni favoriti anche dall’atmosfera del luogo, dove in ogni angolo si possono respirare i valori della pace e della riconciliazione. Il 22 maggio, giorno della festa, la delegazione e gli oltre cento pellegrini hanno vissuto il momento più intenso del gemellaggio, voluto dall’ex arcivescovo di Rossano-Cariati Santo Marcianò, ora Ordinario militare d’Italia. A Roccaporena, il luogo dove la Santa ha vissuto con la sua famiglia come figlia, sposa e mamma, prima di entrare nel monastero agostiniano, i cariatesi hanno partecipato alla processione e al corteo storico con i costumi medievali,poi al solenne Pontificale presieduto dal Cardinale James Michael Harvey, arciprete della basilica papale di San Paolo fuori le Mura. Altro momento intenso, il 21 maggio, al Roseto di Cascia dove si è svolta la messa a dimora delle rose da parte dei sindaci Sero ed Emili insieme alle altre autorità religiose ed alle donne premiate con il “Riconoscimento Internazionale Santa Rita”. Il gemellaggio tra i due Comuni si è chiuso nel pomeriggio del 22 maggio, con l’esibizione dei tamburini di Cascia, Norcia, Visso, Ferentillo e Torre Orsina, il concerto della banda musica e spettacoli e i fuochi pirotecnici.
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